Tutti siamo Mickey Mouse

15.12.2018

Il nostro tempo è il tempo dell'accelerazione: scoperte e invenzioni sempre nuove e più sofisticate avvengono ad un ritmo eclatante, come se il mondo avesse iniziato a girare più velocemente. Ma, dove la parola chiave è velocità, la costante dello spazio subisce modifiche ogni giorno, e luoghi che siamo abituati a vedere in un certo modo, dopo un anno potranno apparirci completamente cambiati. Quella che, però, più ci interessa è la costante del tempo, perché essa diventa sempre più fluida man mano che cresciamo: in tempi brevissimi possiamo metterci in contatto con persone che si trovano all'altro capo del mondo, vedere i luoghi più incredibili direttamente da casa nostra, comprare oggetti, viaggiare in poche ore, città enormi ecc.

Tutti questi cambiamenti permettono a ciascuno di compiere determinate azioni con estrema rapidità e semplicità e, considerando che ci troviamo in una società di massa basata sul consumo, è facile intuire quanto essi siano positivi.

Si ma... che c'entra Mickey Mouse? 

Sin dalla sua prima apparizione nel 1928, questo piccolo roditore si presenta e si comporta come un essere umano. << Per la prima volta capiamo che è possibile derubarci del braccio e del corpo >> scrive il filosofo tedesco W. Benjamin << le esperienze del topolino però sono quelle di chi esce di casa e scopre cos'è la paura, in quanto è continuamente aggredito dai fatti. Quel topo vive in un mondo di traumi ed esperienze disumane >>. Considerando il primo cortometraggio di cui Mickey Mouse è protagonista, "Steamboat Willie" (1928, puoi trovare il link tra le fonti) notiamo subito che il nostro caro topo si trova ad affrontare ostacoli che spesso supera compiendo azioni umanamente impossibili ("disumane" appunto). Insomma, il messaggio di Benjamin è << Il mondo sta cambiando, e l'umanità con esso >>.

Mickey Mouse racconta questa nuova realtà dove tutto è shock, trauma, e dove non siamo più capaci di distinguere ciò che è un'esperienza autentica (cioè "che cambia l'uomo radicalmente") da ciò che fa parte della vita di tutti i giorni. Dopotutto ciascuno di noi, ogni giorno, pubblica sui social foto di azioni come "mangiare il sushi", "un nuovo acquisto" o "un comportamento alternativo", considerandole delle esperienze importanti, al punto da condividerle con tutti. La scrittrice cilena Marcela Serrano scrive: "Ai tempi di mia nonna non si buttava via niente. Nemmeno l'esperienza. Un bacio era una cosa rara nella vita di una persona e veniva custodito come un tesoro. Il dolore si conservava gelosamente per non dimenticarlo. E da quello si imparava. Adesso calze, dolori e baci, consumiamo tutto, rompiamo tutto, ci disfiamo di tutto". Con questa citazione non voglio aprire la solita polemica sulla "vita vera di un tempo", ma riflettere su ciò che ci spinge a condividere online le cose che noi consideriamo importanti (e che forse non lo sono). Seguite il discorso...

Ogni puntata rappresenta un dramma da superare: è così che la paura e lo shock diventano la quotidianità. Proprio come noi oggi, continuamente a contatto con pubblicità, fake news, il nuovo figlio di quel personaggio famoso, catastrofi ambientali, sociali, litigi televisivi tra donne che urlano e donne che piangono, la politica e le grandi scoperte, siamo tartassati dalle informazioni, tanto da non riuscire più a comprendere fino in fondo l'importanza o l'irrilevanza di ciascuna di loro. Proprio come nel corto The Chain Gang che vede Mickey Mouse e i suoi amici prigionieri in un campo di concentramento; durante la puntata, infatti, i personaggi non sempre si comportano come prigionieri oppressi dal lavoro, ma iniziano addirittura a suonare, cantare ed esibirsi in gag comiche del tutto fuori luogo.

Infine consideriamo il cortometraggio "The Hounted House", dove Mickey Mouse si rifugia in una casa dalle apparenze spettrali. Qui appaiono figure mostruose e persino l'ombra del roditore assume le sembianze di un qualcosa di terribile, la Morte. Ella si presenta come uno scheletro incappucciato e impone al nostro piccolo eroe di suonare il piano. Inizia così una danza che coinvolge tutte le figure mostruose della casa. Queste figure, che spaventano a morte il roditore, gli ballano intorno in una serie di scenette tragicomiche ed esilaranti. Il messaggio di Walt Disney è ovvio: l'esperienza della morte ora è diventata quotidiana! Quante volte avrai sentito dire da qualcuno << Il telegiornale parla solo di morti, stupri e rapine>>. Ebbene sì. È vero; i telegiornali sono pieni di esperienze di morte o violenza. Siamo diventati capaci di ascoltare con una certa "indifferenza" la morte. E lo stesso vale per la violenza! A quella ormai sappiamo assistere senza muovere un dito (anzi avvolte qualche "coraggioso" rimane a guardare e pubblica sui social l'atto di violenza a cui assiste).

Tutto ciò si riassume in un solo concetto: "ALIENAZIONE". Quest'ultima è il frutto dell'incredibile overdose di informazioni e di esperienze a cui siamo sottoposti ovunque e in ogni momento.

Allego in descrizione un veloce e simpatico QUIZ che ti farà rendere conto di quale sia la percezione che hai del tuo Paese e quale, invece, la realtà dei fatti; l'Italia, in particolare, sembra essere il primo Stato in Europa in cui i suoi cittadini hanno percezioni distorte di quanto accade attorno a loro.

Buon quiz!


di Alessandro Valoroso




LINK UTILI:

QUIZ sulla percezione: https://perils.ipsos.com/quiz/index.html

Articolo su Walter Benjamin e Mickey Mouse: https://www.agi.it/cultura/90_anni_topolino-4641330/news/2018-11-18/

Mickey Mouse - Steamboat Willie (1928): https://www.youtube.com/watch?v=BBgghnQF6E4

Mickey Mouse - Haunted House (1929): https://www.youtube.com/watch?v=3hoThry5WsY

Mickey Mouse - The Chain Gang (1930): https://www.youtube.com/watch?v=eIv12pLu_zQ 

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