Le lacrime della Dea
• L'alba dei tempi•
Now the day bleeds into nightfall
and you're not here
to get me throught it all...
All'inizio c'era un uovo ma nessuna gallina, solo l'uovo dimenticato su una panchina del parco. E lì rimase finché una vecchia antipatica, sedutasi lì sopra, non lo spinse via. L'uovo ruotò con ritmo incostante sulle rotaie della panchina, come fosse un uovo ubriaco, dritto verso la fine. Raggiunto il bordo, cadde. Il baratro profondo in cui si tuffano i rimpianti del mondo.
E ora chi raccoglie i pezzi?
All'inizio c'era una Dea, bellissima e candida come il pane cinese.
Seduta sull'orizzonte del cosmo guardava le stelle e ascoltava musica dalle sue cuffie, soffrendo costantemente la più eterna delle solitudini.
https://www.youtube.com/watch?v=iKBP3eE0ZHM
Ogni notte pregava di avere qualcuno con cui parlare, e al quale poter confidare un suo importante segreto. Si tratta di un suono, che non aveva sentito dalle canzoni, ma l'era riuscita a cogliere dal cosmo. Questo suono viaggiava rimbalzando da una stella ad un'altra, e proprio quando passò vicino alla Dea, lei, che per fortuna si era appena tolta le cuffie, lo afferrò con le mani e lo mangiò.
Sul momento fu molto contenta. Ma dopo pochi millenni iniziò a sentire una tristezza che le si appendeva sullo stomaco, e pian piano le perforava la pancia.
Voleva dirlo a qualcuno.
Le due stelle che le erano più vicine sentirono il suo pianto. Si guardarono a vicenda con sguardi di compassione per la povera divinità ferita, e presero una decisione. Improvvisamente un bagliore luminoso accecò la Dea, che non capì bene cosa stesse succedendo.
Poi il miracolo! La luce fuggì via verso gli angoli dell'Universo, e lì davanti a lei apparvero due Dei dall'aspetto affascinante.
Il sorriso che le si allargò sul volto fu tale da far uscire fuori di lei tutta la tristezza che aveva in corpo. Non voleva dire o fare nulla, neppure sapere i loro nomi. La prima cosa che doveva fare era dirgli quella cosa, rivelargli quel suono che aveva sentito.
No aspetta. Non subito. Quel suono era un segreto, ed era troppo importante per dirlo così. Aveva bisogno di tempo per poterlo dire.
Così la prima cosa che fece fu insegnare alle divinità a parlare e a sapersi comportare. Erano molto giovani quei due. Ogni tanto giocavano tra loro. Ogni tanto litigavano.
Ma alla Dea andava bene, perché ancora non era pronta a condividere con loro tutto. A volte aveva voglia di star sola, e allora si metteva seduta sull'orizzonte del cosmo e ascoltava la musica dalle sue cuffie.
https://www.youtube.com/watch?v=6O6jqvuINd0
Passarono molti millenni e i due Dei ormai erano maturi, sapevano far tutto. Così andarono dalla Dea perché dicesse loro qual era quell'unica cosa che non gli aveva mai detto. Quel segreto.
La Dea guardò i due fratelli stupita, non si aspettava una richiesta del genere. Ma il tempo era passato e quel suo segreto era rimasto per troppo tempo inascoltato. Si fece coraggio.
Guardò i due Dei in faccia e disse... Non disse niente.
I due fratelli erano in piedi davanti a lei e aspettavano.
Niente.
La Dea apriva la bocca ma non usciva nulla.
I due Dei si indispettirono, e pensarono che la loro sorella maggiore non volesse condividere con loro il segreto dell'Universo. Allora iniziarono a gridarle contro.
La Dea intanto provava disperatamente, in tutti i modi, di dirgli quel suono. Dalla sua bocca non usciva una sillaba.
Gli Dei si irritarono al punto che decisero che non gli interessava più saperlo, non gli serviva. Avrebbero regnato lo stesso, da qualche altra parte nel cosmo, lontano da lei. E se ne andarono.
La Dea, triste, aveva capito cos'era appena successo. Il suono che aveva mangiato tempo addietro le era entrato talmente in profondità nello stomaco che ormai era impossibile tirarlo fuori.
L'unica cosa che poté fare fu raccogliere le sue lacrime e farne una piccola palla. Poi avvicinò la bocca alla sfera d'acqua e soffiò sopra.
Quella sfera divenne la Terra.
Questa è la storia più vecchia di tutte,
che si tramanda da una stella ad un'altra
sin dall'Alba dei tempi.
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